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Identità digitali un asset strategico. Ecco perché
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Uno studio condotto per conto di Ca su 337 aziende europee evidenzia come una gestione evoluta delle identità sia vitale per lo sviluppo di nuovo business. Il 70 per cento dei Cio italiani intervistati già utilizza o ha in progetto di utilizzare dei social media per l’identificazione e la comunicazione con potenziali clienti. E prende piede il concetto di Bring Your Own Identity.
“L’identità digitale è il nuovo perimetro della security e il nuovo perimetro dell’azienda”: questo è uno degli aspetti che tracciano la nuova tendenza nel campo dell’identity management. “La sicurezza – il concetto è di Antonio Rizzi, Sr Services Director di CA Technologies - è vista oggi come vero abilitatore di business in chiave social: con il cloud sono svaniti i perimetri delle applicazioni e l’identità dell’utente assume un ruolo centrale nell’ottica della gestione degli accessi ai dati e alle informazioni critiche”.
Se la domanda di soluzioni di identity e access management da parte delle aziende europee è in continua crescita non è quindi un caso in relazione alle mutate modalità con le quali un’azienda porta avanti le proprie operation. Perchè è emersa la necessità di consentire a un numero sempre maggiore di utenti esterni (dipendenti, partner, fornitori o clienti) di accedere alle applicazioni aziendali, è aumentato l’utilizzo di servizi in cloud ed è diventato strategico il ruolo dei social media all’interno delle organizzazioni di qualsiasi settore.
L’esempio più evidente riguarda proprio i social network. E Rizzi lo argomenta su più livelli. Il Crm aziendale è connesso con il profilo social del cliente finale e si attiva con l’obiettivo di consolidare e migliorare la customer experience. Il discorso vale anche per i servizi della Pubblica Amministrazione locale resi disponibili online ai singoli cittadini o tramite apposita carta servizi (che può essere sincronizzata con il device mobile tramite apposita app). O per le banche: con le tecnologie di nuova generazione, è possibile autenticarsi con lo smartphone ai servizi online sostituendo la classica chiavetta token con password “usa e getta” utilizzata per l’accesso al proprio profilo da pc fissi.
Questo, per lo meno, è il punto di vista di CA, che sul piatto dell’offerta destinata alle grandi aziende mette il plus dichiarato di una soluzione Saas, CloudMinder, che si combina a quella on premise e che rappresenta un “crocevia” in cui convergono diversi componenti, piattaforme cloud, applicazioni nella nuvola (Office 365 o Google Docs, Salesforce, Cisco WebEx) e mobili. Con quale finalità? Consentire all’identità digitale di interoperare in tutti i suoi ambienti.