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Informatica e ICT in Italia: risultati 2012 negativi così come nel 2013
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Tratto da: WebMasterPoint.org
Doppio segno negativo per il settore dell’Information e Communications Technology. Da una parte si registra il -4% del comparto informatica, dall’altra il -35,% di quello delle telecomunicazioni. Attualmente i due segmenti di mercato valgono rispettivamente 16,9 e 39,8 miliardi di euro. Eppure, ed è questo il dato più preoccupante, a livello mondiale, l’economia digitale è cresciuta, in barba alla crisi internazionale, del 5,2%. Di più, sia amplia il gap tra paesi avanzati ed emergenti. La fotografia della situazione è stata scattata da Assinform con il Rapporto 2013, lo studio annuale dell’Associazione aderente a Confindustria.
In calo anche gli acquisti di computer, console, smartbox e stampanti. Il segno positivo spunta in riferimento alla vendita di smartphone, tablet e smart TV. In particolare, per quanto riguarda la telefonia, la diffusione degli smartphone registra un +62% pari a 8,6 milioni. In parallelo scende quella dei cellulari tradizionali. Sulle tavolette multifunzione, invece, gli acquisti sono cresciuti del 139,2% superando l’asticella dei 2 milioni di pezzi. Tuttavia in termini di incassi la quota si ferma a +69,1% (798 milioni) rispetto allo scorso anno per via del calo dei prezzi.
Di positivo ci sono le Agende Digitali Regionali, le Smart Cities e Smart Communities, le innovazioni di prodotto e di servizio grazie all’ICT, l’ampliamento degli interlocutori e degli spender delle imprese, la diffusione del cloud computing per le medie e grandi imprese, i nuovi dispositivi e modelli di interazione multimediale.
E per il futuro? Spiega Paolo Angelucci, presidente dell’Associazione nazionale delle imprese IT: "In assenza di interventi specifici tesi a cambiare questi trend, le stime per il 2013 non possono non essere segnate da un profondo pessimismo: ci attendiamo, infatti, un’ulteriore discesa del Global Digital Market del -3,6%, con l’IT tradizionale in caduta libera a -5,8%, fatto che avrà pesanti ricadute soprattutto sull’occupazione essendo un settore labour intensive che attualmente impiega circa 400.000 addetti".
Individuate anche le soluzioni per uscire dalla crisi: accelerare il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda Digitale, rendere il credito di imposta per la ricerca e l’innovazione una misura strutturale, trovare una rapida soluzione al problema dei debiti della pubblica amministrazione verso le imprese, finanziamenti più facili per le aziende innovative.