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SANITA' LAZIO: Incontro REGIONE-S.RAFFAELE - Spiragli di intesa
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- Creato Giovedì, 07 Aprile 2011 16:21
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AGI) - Roma, 7 apr. - Si aprono spiragli per la soluzione della situazione del Gruppo San Raffaele nel Lazio, le cui strutture sanitarie potrebbero chiudere entro il 15 aprile. I rappresentanti di San Raffaele S.p.A. hanno incontrato stamattina i vertici della Regione Lazio in merito alla grave situazione in cui versano le strutture sanitarie del Gruppo, con i conseguenti rischi per i lavoratori e la continuita' assistenziale. Lo rende noto il Gruppo San Raffaele, che sottolinea di aver preso atto che, da parte della Regione Lazio, "e' stato manifestato l'apprezzamento per le attivita' assistenziali e di ricerca svolte dalle Strutture del San Raffaele, ritenute una risorsa indispensabile nel panorama della sanita' regionale". L'incontro, si legge nella nota, "e' stato caratterizzato da reciproco rispetto e da uno spirito costruttivo teso, da ambo le parti, a risolvere concretamente tutte le questioni sollevate dal Gruppo San Raffaele e che lo hanno costretto ad avviare le procedure di chiusura dell'attivita' e di licenziamento di tutto il personale; decisione che, tuttavia, pur in presenza di possibilita' di soluzione, come emerse dall'incontro istituzionale di stamattina, l'Azienda non puo' ancora revocare, fino a quando non si arrivera' alla soluzione definitiva e concreta di tutti le problematiche sollevate. A tale scopo, le parti hanno condiviso la necessita' urgente ed indifferibile di arrivare a determinazioni regionali rapide e definitive entro il termine del 15 aprile e, conseguentemente, hanno stabilito di rivedersi domani alle ore 15.00, in un incontro anche a livello tecnico operativo, per proseguire il percorso oggi avviato, con un puntuale crono-programma che affronti tutte le questioni aperte". Nel contempo, l'Azienda, avendo ricevuto "una, seppur, minima parte di alcuni dei pagamenti dovuti, pur permanendo una gravissima tensione finanziaria, ha deciso di destinare tutte queste risorse al pagamento degli stipendi dei lavoratori, che si era vista costretta a sospendere". (AGI